Pelizzo Enrico nasce nel 1977 a Terracina nella provincia di Latina dove attualmente vive.

Autodidatta, respira da sempre la cultura artistica ereditata dal padre  Angelo artista estremamente apprezzato nel campo delle arti figurative.

Enrico comincia a dipingere attivamente a venti anni firmando le sue opere  " Pilì ". Sin dalle prime opere la capacità espressiva si presenta con la maturità e la compiutezza di chi possiede il dono di saper cogliere il non visibile, dar sogno alla bellezza, suggestionare l’occhio attraverso il colore.

La svolta è giunta quando con il padre ha cominciato a girare l’ Italia partecipando a gare di pittura  “En Plen Air”  e a rassegne dove ha ricevuto  premi e riconoscimenti.

Dice Enrico: “Le estemporanee hanno rappresentato per me la scuola in strada; mi hanno permesso di apprendere la velocità e al tempo stesso la cura per il dettaglio”.

Prova evidente di ciò è la facilità e fluidità del segno e dei cromatismi mai banali e tantomeno casuali; i cromatismi derivano da un processo di sintesi e di ricerca dell’essenzialità che il dover dipingere quasi in tempo reale ha via via affinato un rapporto diretto tra Enrico ed i  suoi lavori mostrando un filo conduttore ben individuabile dove quelle che in modo un po’ banale e forse riduttivo si potrebbero definire forme astratte, spazi immaginari, eterei, intensi, ermetici, incisivi, ad una lettura  più attenta fanno emergere riferimenti ben chiari, elementi di un mondo che Enrico non rifiuta ma anzi cerca di far suo creando continuità che si interrompono e fratture che si compongono in quadri che, senza che ciò suoni irriguardoso, sembrano uni e trini nello stesso tempo frutto di una capacità di isolarsi da ciò che è intorno, senza pressioni o condizionamenti.

"...è difficile mettere a nudo se stessi, cerco di imprimere su tela la contrapposizione tra ragione ed istinto, l’intuito del mio sguardo interiore; tutto questo è possibile facendosi trovare".

La sua fervida attività artistica è lo sfogo trasparente ed indolore del suo vivere, innovativo e fresco si imprime nell’animo dell’osservatore ad evocare sentimenti e a trarre dalle forme e dai colori la capacità e la libertà di interpretarli e di esserne partecipe.

"Non rappresento, cerco di presentare le mie impressioni vive all’osservatore".